SALINGER – LA SUA VITA IN UN FILM

Rebel in the Rye cover

Rebel In The Rye, un film del 2017 diretto da Danny Strong, attualmente disponibile su Prime Video, racconta la storia dello scrittore statunitense Jerome David Salinger e della genesi del suo romanzo più famoso, Il Giovane Holden. Un film che consiglio a chiunque abbia la scrittura che freme nei polpastrelli, perché mostra l’interiorità di uno scrittore rivoluzionario che, nonostante un disturbo da stress post traumatico, ha trovato il modo di regalare al mondo un capolavoro della letteratura americana; lo consiglio a chi ha amato Il Giovane Holden, perché vedrà in che modo questo romanzo ha visto la sua genesi in un terreno ostile e sconvolto dalla guerra; e lo consiglio anche a chi Il Giovane Holden non è piaciuto per nulla, perché trovo che la storia della sua genesi aiuti a comprendere più nel profondo il personaggio di Holden Caulfield.

Rebel In The Rye è un film del genere Biopic che, con una narrazione lineare, fotografa una parte della vita di J. D. Salinger, quella più dolorosa ma più determinante e formativa per lo scrittore che diventerà. Senza colpi di scena eppure senza banalità, questa storia ci dimostra che se esiste una passione, come la scrittura in questo caso, che risuona dentro come un’urgenza, che rappresenta una vera e propria missione, questa ha il potere di superare ostacoli inimmaginabili, come un fiume che trova sempre il suo modo di raggiungere il mare.

Perché il titolo Ribelle Nella Segale?

L’insolito titolo della pellicola statunitense fa eco all’altrettanto insolito titolo originale del romanzo di J. D. Salinger, The Catcher In The Rye. Spesso accade che la traduzione italiana dell’originale non renda giustizia alla creatività dell’autore, stravolgendo a volte il messaggio che si cela in quelle prime parole che dalla copertina ci invitano a leggere tutto il romanzo.

Ma, nel caso de Il Giovane Holden, devo convenire che la traduzione letterale, L’acchiappatore Nelle Segale, avrebbe avuto non qualche difficoltà ad essere metabolizzato dal pubblico italiano. Soprattutto perché, per capirne il senso, serve aver prima letto il romanzo.

È infatti il protagonista stesso che ci fornisce la giusta interpretazione e la motivazione di un titolo tanto bizzarro. Come tutti saprete, Il Giovane Holden è un romanzo che parla di adolescenza, delle difficoltà di vivere dei ragazzi disadattati e silenziosi. Cosa dice il protagonista Holden Caulfield nelle pagine del romanzo? Ecco spiegato il perché del titolo The Catcher In The Rye: Ispirandosi al testo di una canzone, Holden immagina migliaia di ragazzini che giocano una partita in un capo di segale. Lui se ne sta sull’orlo di un dirupo pazzesco (che rappresenta la metafora della vita adulta) e non deve fare altro che prendere al volo tutti quelli che stanno per cadere di sotto. Holden non vorrebbe fare altro tutto il giorno, vorrebbe essere l’acchiappatore nella segale che salva i ragazzini prima che diventino adulti.

La Trama e La Vita di Salinger

rebel in the rye locandina

Chiusa la lunga ma doverosa parentesi sull’originalità del titolo, veniamo alla trama di Rebel In The Rye.

Questo film ci mostra la vita del ribelle Jerome David Salinger (Nicholas Hoult) quando inizia a dare voce alla sua scrittura in una New York degli anni quaranta, mentre sullo sfondo incombe l’entrata in guerra degli Stati Uniti.

Figlio di un commerciante di carni ebreo, che profetizza per il figlio un futuro da “re del bacon”, riesce ad entrare alla Columbia University grazie al sostegno di sua madre che ha sempre appoggiato le sue aspirazioni da scrittore.

Il suo carattere ribelle incontra la lungimiranza del suo professore, With Burnett (Kevin Spacey) che asseconda l’insofferenza del suo studente nei confronti dell’istruzione, riconoscendo e valorizzando il talento del giovane Salinger. Sarà infatti With Burnett che per primo pubblicherà un suo racconto sulla rivista letteraria di cui è direttore; e sempre lui spronerà J. D. Salinger nella scrittura di un romanzo incentrato sul personaggio di Holden Caulfield.

Attenzione: contenuto ad alto pericolo di SPOILER per chi non conosce la vita di J. D. Salinger e ama le sorprese.

Come la guerra cambia J. D. Salinger

Seguendo il consiglio di With Burnett, Salinger iniziò a scrivere la storia di Holden Caulfield mentre si trovava arruolato nella Seconda Guerra Mondiale, e continuò a farlo anche quando la sua fidanzata, la giovane attrice Oona O’Neill (Zoey Deutch), sposa Charlie Chaplin mentre Salinger è ancora al fronte. Ma quando gli orrori della guerra diventano insostenibili per lui, la sua scrittura ne risente. Al ritorno dalla guerra, con i sintomi di disturbo da stress post traumatico per ciò che i suoi occhi sono stati costretti a vedere, con una lettera Salinger informa l’amico e mentore With Burnett che Holden Caulfield è morto.

Ma tutti sappiamo che Il Giovane Holden, oltre ad essere ancora vivo nel genio creativo del suo scrittore, diventerà un caso letterario da 65 milioni di copie vendute e tradotto in trenta lingue. Ma con il successo arrivano i problemi per J. D. Salinger. Perché lui ama scrivere e tutto ciò che desidera è scrivere.

Detesta essere importunato dai suoi lettori sotto casa e arriva a temere per la sua sicurezza. Da qui la scelta di Salinger di ritirarsi in una casa di campagna a Cornish, nel New Hampshire, dove vivrà isolato fino alla sua morte, avvenuta nel 2010 a 91 anni.

salinger lo scrittore in guerra

Nel film viene mostrato il cambio di prospettiva da un giovane Salinger che brama la pubblicazione ad ogni costo, tanto da incrinare persino il profondo legame con il suo mentore With Burnett, ad un Salinger scrittore pubblicato che, dopo averla raggiunta e aver provato gli effetti negativi della notorietà su se stesso (non dimentichiamo che era uno scrittore sopravvissuto ad una guerra atroce), decide che pubblicare non è più il suo obiettivo. Il successo de Il Giovane Holden gli permetterà di vivere facendo ciò che ha sempre amato fare, ossia scrivere.

Salinger trova la sua cura

Ma cosa ha portato J. D. Salinger dal dichiarare il suo personaggio Holden Caulfield morto, al farne un best seller mondiale? La parte che più ho amato di questo film è il momento in cui J. D. Salinger trova la cura dei suoi traumi nella meditazione. Tormentato da incubi notturni e da flash di immagini del campo di concentramento che ha liberato, lo scrittore ha perso l’ispirazione e teme di aver perso anche il talento.

“Devi guarire dalla violenza che è stata inflitta alla tua anima con la meditazione sullo spirito della consapevolezza.” Questo consiglio è uno dei tanti che il suo Maestro, seguace di Ramakrishna, gli fornirà per aiutarlo a superare il suo blocco.

Scrivi per far sfoggio del tuo talento o per aprire il tuo cuore?” Questo consiglio si è meritato un post-it giallo sulla mia bacheca motivazionale, un consiglio che ogni scrittore dovrebbe avere bene in mente. Con la saggezza della spiritualità, unita alla pratica quotidiana della meditazione, lo scrittore ha potuto eliminare le distrazioni e ha imparato a gestire i suoi traumi. Così è riuscito a portare a termine il suo romanzo Il Giovane Holden, capolavoro che ha reso Salinger uno degli ispiratori della Beat Generation.

A questo punto mi viene spontaneo chiedermi: quali effetti potrà avere la meditazione su chi, come me, ha obiettivi più contenuti rispetto a quelli che muovevano Jerome David Salinger? La risposta potrebbe essere interessante. Si può sempre provare.